lunedì 17 dicembre 2007

Eldorado (di Dionisio di Francescantonio, De Ferrari editore, 12 euro)


Un romanzo anticonformista, fuori dal coro del politicamente corretto, capace di coniugare la narrazione avvincente e la notevole qualità letteraria del testo con la capacità di far riflettere sulla condizione attuale del nostro mondo, la cui identità rischia d'essere snaturata e travolta dall’invasione sempre più massiccia di culture diverse.

Ecco alcuni giudizi critici del libro apparsi sugli organi di stampa:

"La differenza tra barbari e civilizzati non è né strutturale né irreversibile, ma puramente accidentale: se non è mai esclusa la possibilità dell'ascesa del barbaro alla condizione civile, non è neppure impossibile l'inabissamento, la volontaria e lucida discesa dell'uomo civile alla condizione del barbaro, che è descritta da di Francescantonio con sottile e penetrante analisi psicologica. ELDORADO è dunque un pressante invito a riflettere sulla civiltà occidentale, che la suicidaria corrente sessantottina sta trascinando nelle selve del pensiero decostruito e della morale selvaggia".

Piero Vassallo, La Discussione, 6.10.2006

"Ecco un libro che capovolge il mito del buon selvaggio corrotto dall'uomo civile, e racconta come possa, in maniera quasi spontanea e naturale, accadere l'esatto contrario. Siccome oggi vanno tanto i thriller con tanto di suspence, di Francescantonio non si è lasciato scappare l'occasione e ha trovato la chiave per intrigare ed emozionare il lettore. Oltre 200 conquistadores e indios convertiti affrontano la dura esperienza di una traversata sotto piogge torrenziali e continui pericoli alla ricerca di un tesoro immenso quanto illusorio: una montagna d'oro. E' nel corso di questa avventura che il famoso mito del "buon selvaggio", sbandierato da decine di scrittori, da Rosseau a Lévi-Strauss, viene ridimensionato a suon di fantasia ma anche a suon di logica".
Luciano Garibaldi, Secolo d’Italia, 12.10.2006

"All'inseguimento dell'oro degli Incas, seguendo le tracce di un'avventura senza tempo. Ma anche un romanzo storico che, per le sue caratteristiche, ricorda Stevenson, Kipling e soprattutto Conrad... Posto all'interno di una realtà d'estrema barbarie, l'uomo dell'Occidente finisce per dimenticare i principi etici e morali della propria civiltà per convertirsi alla stessa ferocia del selvaggio".
Edo Meoli, Il Secolo XIX, 31.10.2006

"Una storia scolpita senza tregua. Che avanza a carponi aggrappandosi a dogmi. L'autore smonta il mito del buon selvaggio e lo trasforma in stadio di coscienza. La vecchia Europa ci si specchia e si stordisce. E' il pasto totemico, è la grande madre, è l'indistinto, è la vertigine. Erano venuti per conquistare alla morale e al costume occidentale le Nuove Indie. La pioggia li ha divorati lentamente, li ha spogliati. I piedi si sono induriti e i valori capovolti... Lucido, preciso, disarmante, di Francescantonio stacca su un pezzo di storia, la riporta a galla e la congela. Una foto gravida, spalle all’etnografia laureata”.
Maria Vittoria Cascino, Il Giornale, 2.1.2007

"Si può interpretare il romanzo come una sorta di allegoria del fallimento dell'uomo di ogni tempo, che non riesce a vivere secondo l'insegnamento di Cristo e perciò cade inesorabilmente nel male. Il racconto storico del viaggio può quindi essere visto come il percorso dell'anima che, anziché salire a Dio, discende nel gorgo del male. In questo senso la storia dell'anima si carica di simboli: la foresta e la natura ostile sono la presenza del male, i selvaggi sono le tentazioni che insidiano continuamente il cristiano, l'Eldorado è il complesso dei falsi miti e delle illusioni che trascinano l’uomo verso il basso”.
Armando Fossati, Tradizione, giugno 2007.

Il libro, a Genova, si trova al momento solo nella libreria Feltrinelli e nella Libreria del Porto Antico. Fuori Genova occorre richiederlo nelle librerie più importanti; oppure si può acquistare via internet, tramite le librerie on-line.

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